Sognare il matrimonio perfetto nella Città Eterna vuol dire perdere il controllo sulla propria immaginazione, che inizierà a comportarsi come un soggetto a sé stante volando verso scenari di incomparabile bellezza: navate illuminate da cascate di cristallo, ville che dominano la città dall’alto, palazzi nobiliari dove il tempo sembra essersi fermato. Roma offre tutto questo e molto di più, ma c’è una location che brilla di luce propria nel panorama delle cerimonie nuziali, la Chiesa dei Lampadari, che avremo modo di conoscere nel corso dell’articolo.
La regina del Celio: Chiesa dei Lampadari
Nel cuore del colle Celio, dove l’eco della storia romana risuona ancora tra le pietre millenarie, si erge la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, fondata nel 398 d.C. dal senatore romano Bizante sulle rovine della casa dei martiri Giovanni e Paolo ed universalmente conosciuta come “La Chiesa dei Lampadari“, affettuoso soprannome che descrive perfettamente ciò che attende gli sposi: un tripudio di luce che trasformerà il matrimonio in un sogno dalle forti tinte barocche.
Provate per un attimo ad immaginare il momento in cui la sposa farà il suo ingresso all’interno della chiesa: 35 lampadari di cristallo e 264 lampadine che si accendono in sequenza, creando un crescendo luminoso che culmina in oltre duemila punti luce. È un effetto scenografico che toglie il fiato, dove ogni goccia di cristallo cattura e moltiplica l’emozione del momento. La navata centrale, ampia e maestosa, diventa un corridoio di stelle terrene che accompagna la sposa verso l’altare, mentre gli affreschi del Pomarancio sembrano prendere vita sotto questa cascata dorata.
Villa Aurelia
Se la Chiesa dei Lampadari rappresenta lo splendore barocco, Villa Aurelia incarna al meglio il concetto di eleganza. Arroccata sul punto più alto del Gianicolo, questa dimora del XVII secolo di proprietà dell’American Academy garantisce quella che molti definiscono la vista più spettacolare di Roma.
Dal giardino segreto e dalla terrazza panoramica, lo sguardo abbraccia l’intera città, dal Cupolone che svetta maestoso alle infinite cupole che punteggiano l’orizzonte romano. Il Giardino dei Limoni profuma di zagare in primavera, mentre il Giardino all’Italiana offre geometrie perfette per l’aperitivo al tramonto. Villa Aurelia è esclusività pura: un solo evento al giorno, nessun vincolo con fornitori esterni, libertà totale di personalizzazione.
Palazzo Brancaccio
Nel cuore pulsante della Capitale, tra il Colosseo e Santa Maria Maggiore, Palazzo Brancaccio si erge come l’ultimo palazzo nobiliare costruito a Roma. Era il 1880 quando la principessa americana Mary Elizabeth Field decise di regalare alla città eterna questo capolavoro in stile Savoia, e da allora le sue sale hanno visto sfilare l’alta società romana e internazionale.
Cinque saloni monumentali dove regna l’opulenza, tra lampadari in vetro di Murano e gli affreschi del Gai, arazzi preziosi che si specchiano in pavimenti di marmo lucidissimo, stucchi dorati che incorniciano soffitti alti fino a 14 metri. Il Salone di Gala, dotato di balconata teatrale, può accogliere oltre 250 ospiti in un’atmosfera che ricorda i fasti delle corti europee. E per chi desidera un tocco di intimità nel lusso, la Casina del Laghetto nel parco assicura uno spazio raccolto ma non meno prezioso.
Borgo di Tragliata
Desiderate un matrimonio dove natura e storia possano fondersi? Il Borgo di Tragliata fa al caso vostro. A pochi chilometri da Roma, questo borgo dalle origini etrusche offre non solo spazi per il ricevimento, ma un’esperienza totale: la chiesetta di Sant’Isidoro per la cerimonia, i casali secenteschi per ospitare gli invitati, 47 camere per trasformare il matrimonio in un weekend indimenticabile.
È la scelta perfetta per i cosiddetti destination wedding, dove gli ospiti non sono semplici invitati ma parte di un’esperienza immersiva nella campagna romana. I menù celebrano il territorio con ingredienti a chilometro zero, mentre i tramonti sulla valle del Tevere regalano quella luce dorata che i fotografi sognano.
Il consiglio dell’esperto
Le location che abbiamo illustrato raccontano storie diverse, e rispondono a sogni particolari. La Chiesa dei Lampadari è per chi vuole entrare nel proprio matrimonio come in una scena di un film d’epoca, avvolti da una luce che sembra benedire l’unione. Villa Aurelia è per gli esteti, per chi vuole che ogni scatto sia un’opera d’arte con Roma come musa. Palazzo Brancaccio è per chi non accetta compromessi sul lusso. Il Borgo di Tragliata è per chi vuole che il matrimonio sia un’esperienza condivisa, lenta e profonda.
Un ultimo consiglio? I siti di cui abbiamo parlato sono molto ambiti e vanno prenotati con largo anticipo, soprattutto la Chiesa dei Lampadari, che ha disponibilità limitatissime. Quindi non aspettate, perché il matrimonio perfetto a Roma non si improvvisa, ma al contrario deve esser ben progettato e prenotato con almeno un anno di anticipo.
