
Quando si parla di matrimoni c’è un dettaglio che, più di tutti, resterà impresso. Non è l’abito, e nemmeno il menu. È l’allestimento del matrimonio, quell’insieme di colori, forme e materiali che avrà il non semplice compito di accogliere gli ospiti, accompagnare gli ospiti per tutta la giornata e, qui viene il difficile, saper lasciare a bocca aperta perfino la zia più scettica. Perché se il matrimonio è una festa, l’allestimento è il suo vestito migliore. E quest’anno, fidati, il glamour ha preso strade tutte nuove.
Dimentichiamo le composizioni banali e le palette viste e riviste. Il 2025 ha deciso di osare, sì, ma con una certa eleganza. Gli allestimenti più glamour puntano su scenografie d’impatto, scelte cromatiche audaci e dettagli sartoriali, in cui niente è lasciato al caso, ma tutto deve sembrare, come dire, facile. Come quelle persone che si svegliano già in ordine, ma in realtà hanno passato tre ore davanti allo specchio. Ecco, lo stesso.
Colori caldi, ma con classe
Il trend più forte? I toni della terra. Non parliamo del solito beige slavato, ma di nuance profonde: terracotta, caramello, ocra, cannella. Accostate al bianco panna, alla salvia o al bronzo riescono a dar vita ad ambienti accoglienti e sofisticati, in cui domina una palette calda, avvolgente, che sa di tramonto e fine estate. Perfetta sia per le location da sapore rustico che per spazi più contemporanei.
Chi ha scelto un matrimonio all’aperto, magari in campagna o tra i filari di una tenuta vinicola, potrà trovare in queste tonalità un alleato prezioso.
Un consiglio? Puntare sull’abbinamento tra fiori secchi, tessuti grezzi e dettagli dorati. Semplice, ma ad effetto. E molto, molto Instagrammabile.
Il ritorno del tavolo imperiale
I tavoli rotondi fanno ancora la loro figura, ma il vero colpo d’occhio lo dà il tavolo imperiale: lungo, teatrale, decisamente consigliato per chiunque desideri un ricevimento conviviale, ma scenografico. Quest’anno si è visto ovunque, dalle riviste di settore agli shooting più raffinati. Perché piace? Perché unisce, fa parlare le persone, crea movimento, e permette all’allestimento di diventare ancora più protagonista.
Via libera quindi a runner ricamati, centrotavola lunghi come treni nuziali, candelabri oversize. Cercate di fare attenzione al bilanciamento, visto che ogni elemento dovrà avere il suo respiro: la parola d’ordine è “niente caos”. Lo sfarzo, se c’è, va dosato come un buon profumo.
Fiori sì, ma fuori schema
La composizione floreale classica è bella, certo. Ma quella contemporanea osa di più. Quest’anno i fiori si muovono, volano, si arrampicano, entrano in scena con strutture sospese, attraverso installazioni verticali, scalando pareti botaniche. Il bouquet? Spesso minimal, per lasciare campo libero allo spettacolo ambientale.
Tra le tendenze più interessanti, possiamo citare i cosiddetti “cloud flowers”, nuvole di fiori appesi che fluttuano sopra i tavoli, lungo il corridoio della cerimonia, ed ovunque abbiate voglia di posizionarli.
Come non citare un grande ritorno: il fiore locale e di stagione. Non per moda, ma per coerenza. Perché oggi essere glamour significa anche essere consapevoli. Un mazzo di peonie arrivate dal Giappone fa scena, certo, ma la lavanda raccolta a due passi dalla location ha un fascino che va oltre l’estetica, costituisce una narrazione che parla di territorio, e diventa un racconto d’amore con della radici ben salde.
Decorazioni luminose: la luce cambia tutto
L’illuminazione, se fatta bene, vale metà dell’allestimento. Candele, lanterne, micro-luci appese agli alberi o alle travi: la luce calda crea atmosfera, trasforma gli spazi, regala poesia. Di sera, poi, è indispensabile. Anche in questo caso, guai ad esagerare: il rischio è quello di finire in una fiera natalizia invece che a un matrimonio.
La sobrietà è ben accetta.
Il photobooth diventa installazione
Fino a poco tempo fa era l’angolo simpatico, dove si scattavano foto con occhiali finti e baffi di cartone. Ora il photobooth è diventato un set, una mini-installazione artistica, che può presentarsi sotto forma di parete fiorita, di poltrona vintage con annesso arco di luci, di cornice gigante sospesa nel nulla.
Gli ospiti si divertono, gli sposi raccolgono qualche ricordo “non convenzionale” e l’allestimento guadagna un angolo in più da raccontare. Alcuni scelgono addirittura una cabina retrò, in stile anni ’50, oppure un furgoncino trasformato in mini studio fotografico. E diciamolo: funziona. Perché chi partecipa, si porta a casa un pezzetto di magia.
Dettagli personalizzati
La vera eleganza si nasconde nei dettagli. E quest’anno i dettagli parlano la lingua degli sposi. Niente nomi sui segnaposto e menù stampati su carta ruvida, meglio messaggi, illustrazioni, citazioni, oggetti simbolici: c’è chi ha fatto incidere una poesia su una candela, chi ha usato una foto di famiglia per realizzare i numeri dei tavoli, chi ha scelto una palette ispirata al primo viaggio insieme.
Il glamour, in fondo, non è solo estetica. È coerenza, come detto in precedenza, è stile con una storia dietro. È riuscire a far dire “wow” a chi entra in sala, ma anche “questo è proprio il loro matrimonio”. E lì, tra un allestimento e l’altro, tra un fiore sospeso e una tovaglia in lino grezzo, si coglie la differenza tra un bel ricevimento e un evento memorabile.
Volete un consiglio personale? Non inseguite la tendenza solo perché piace su Instagram e TikTok: prendete ispirazione, certo, ma ascoltate voi stessi. Perché il matrimonio è il vostro, e l’allestimento dovrà “parlarvi”, far emozionare voi, prima degli altri. Tutto il resto – glamour compreso – verrà da sé.